Prima edizione
23, 24 e 25 marzo 2007
Con il
Patrocinio: Comune di Calcata, Parco Regionale Valle del Treja, Consorzio Provinciale Biblioteche, Provincia
di Viterbo, Assessorato Ambiente e
Collaborazione fra i Popoli della Regione Lazio
“BENVENUTO”
Care amiche, cari amici, vi do il benvenuto.
Ringrazio il
sindaco di Calcata, Luciano Sestili, per aver creduto in questa iniziativa.
Parimenti ringrazio il Presidente, Gianluca Medici, ed il Consiglio dell’Ente Parco del
Treja per averci concesso l’uso del Palazzo Baronale e del Centro Visite, in
cui si svolge
Respiriamo la stessa aria, beviamo la stessa
acqua, calpestiamo lo stesso suolo, siamo abitanti di Calcata. Il nostro vivere
qui però non è una
semplice partitura di servizio. Abbiamo scelto di vivere qui, o ci siamo nati,
perché dentro di noi sentivamo lo stimolo di ritrovare noi stessi, di capire
chi siamo. Sembra una strada lunga ma non possiamo far
altro che essere già quel che siamo.
Dobbiamo far pace con noi stessi prima di pensare di cambiare il mondo. Il nostro non è un messaggio -e nemmeno un
parlare senza sapere di cosa- è semplice
esistere, nel momento presente.
L’esistenza a Calcata è caratterizzata dalla capacità d’inventarsi la vita, la fantasia del
lavoro creativo -della sopravvivenza
creativa- Noi che giorno per giorno
scegliamo di vivere e lavorare a Calcata
siamo benedetti come pure condannati dal destino. Ci dobbiamo arrabbattare senza certezze. Forse è la condizione di ogni altro essere umano –direte- credo però che qui a
Calcata, in modo particolare, ognuno di noi ha sentito dentro di sé quel fuoco,
quel desiderio di armonia e completezza e quella voglia di esprimersi nel
produrre qualcosa di bello, non soltanto per denaro. Che sia arte, artigianato, poesia, canto o teatro è solo il modo
intercambiabile. Proprio per valorizzare questa qualità intrinseca di Calcata è sorta l’idea di
organizzare questa Fiera delle Arti Creative,
una semplice fiera paesana forse
ma anche una meravigliosa fiera campionaria del genio di Calcata. Vi debbo raccontare come è nata l’idea della Fiera, sapete che
di tanto in tanto passo il mio tempo sui gradini della chiesa, quando c’è il
sole, facendo compagnia a mio nipote Sava, e sapete che spesso mi fermo a chiacchierare con Massimo
Bormioli. Si proprio da quelle chiacchiere, e dai
consigli avuti da Stefano, è nata l’idea della Fiera delle Arti Creative.
Abbiamo detto: “gettiamo un sasso in questo stagno, e
vediamo che disegno ne esce fuori…” Ora la cosa è partita, il 23, 24 e 25
marzo 2007, c’è la prima edizione della Fiera.
Molti sono gli artisti artigiani contadini di Calcata che hanno aderito
ed attivamente lavorato. In primis Annamaria Capece Minutolo
ed il nostro Massimo ed Angela che coordinano la mostra collettiva.
La sala di lettura e servizi fotografici è curata da Pino Canali e
Lucilla Ballerini,
Un grazie a tutti, soprattutto a quelli non menzionati.
Per il coordinamento: Paolo D’Arpini
Attenzione per
Programma su: www.calcata.info - www.comunecalcata.it
Informazioni generali: circolo.vegetariano@libero.it
PROGRAMMA
Venerdì
- 23.3.07 -
h. 10.30 - Apertura, nel
Centro Visite del Parco, dello sportello di coordinamento per la divulgazione
del percorso dei vari eventi e dei vari luoghi in cui si tengono mostre,
performance, dialoghi, laboratori, etc.
Presenza degli asini di Corinto in Piazza Umberto
I° al Centro Storico.
h. 15.00 - Inizia il workshop nello studio d’arte Zampieri.
h. 15.30 - Esibizione canora dei bambini della Scuola elementare di
Calcata.
h. 16.00 - Apertura del Palazzo Baronale,
inaugurazione della Fiera da parte del Sindaco alla presenza degli espositori
delle Istituzioni locali e del Parco. Indirizzo di Benvenuto, esibizione del
Coro Polifonico di Calcata
e di poeti dialettali.
h. 18.30 – Proiezione
documentario su Agro Falisco e Bacino
del Treja.
Brindisi augurale al Centro Visite del Parco, con
vino di produttori locali e tozzetti di Calcata
Sabato
- 24.3.07 -
h. 11.30 – Teatro danza
musica nel Palazzo baronale.
h. 12.30 - Passeggiata
esplicativa nel Borgo con visita ai laboratori.
h. 15.00 – Inizia il
laboratorio ceramico per bambini da Bianca Dones.
h. 15.30 - Nel Palazzo
Baronale. Apertura della Sala di Lettura con mostra fotografica. Presentazione
del progetto Biblioteca alla presenza del presidente del Consorzio Biblioteche, illustrazione
della Brochure e riviste in sintonia.
h. 16.30 – Nel Palazzo
Baronale “Spettacolo Matrioska” con
varie performance una dentro l’altra. Dialogo, poesie, musica.
Sfilata-danza, “ Rinascita” con
giovani modelle e modelli
calcatesi, passerella d’abiti
innovativi.
Coup de teatre e piccolo rinfresco al Centro Visite del Parco.
Domenica
- 25.3.07 –
Dal
mattino – Tutti gli spazi sono in piena efficienza.
h. 9.30 – Partenza da Via
del Fontanile per una passeggiata conoscitiva del parco, fra rupi tufacee,
grotte, il bosco ed il fiume Treja.
h. 11.00 – Laboratorio “I
biscotti della Dea” al Circolo Vegetariano.
h. 15.00 – Nel Centro
Visite seduta di rilassamento eco/psichico.
h. 15.30 – Carrellata
sugli espositori e sui laboratori creativi.
h. 16.00 - Tavola rotonda
“Creatività come pratica di vita”. Intervengono: i promotori della Fiera delle
Arti Creative, le Istituzioni locali, rappresentanti della Provincia di Viterbo
e della Regione Lazio, di Associazioni nazionali
preposte alla tutela artistica ed ambientale. Docenti dell’università della
Tuscia. Il tutto
intercalato da canzoni, poesie e stornelli.
h. 18.30 – Concertino
paesano e festa con gli, artisti, artigiani, contadini e poeti e della Banda Folkloristica
h. 19.00 – Nel Centro
Visite del Parco. Proiezione esterna di
diapositive “Feste a Calcata negli anni” Rinfresco finale.
Al
tavolo della Condivisione apporto di creatività culinaria, bevande, dolci,
biscotti fatti in casa e da ognuno portati.
Info:
0761-587200
L’idea di questa Fiera
viene da lontano ed è collegata alla tradizione falisca. I Riti Fescennini erano un modo per mantenere viva la
cultura locale attraverso delle fiere itineranti che si svolgevano, secondo un
calendario, nei vari centri dell’Agro Falisco. Questi riti erano un integratore
sociale per il
mantenimento del patrimonio comune di conoscenze, soprattutto in campo
artistico, artigianale, ludico. Il
modello culturale e
politico dei Falisci era basato sul policentrismo, sulla conservazione
dell’habitat e sulla diversificazione
espressiva, era una civiltà che sapeva usare le mani ed il cervello
per plasmare, forgiare, produrre in
modo creativo.
Calcata è già conosciuta
per la sua capacità di evocare un riflesso ma forse è
poco conosciuta per quegli aspetti concreti che ne regolano la vita
giornaliera. La creatività della sopravvivenza quotidiana che si manifesta in
vari modi: dipingere, scolpire, far ceramica, inventarsi nuovi oggetti
riciclando, cantare canzoni, lavorare l’orto, intagliare il legno, costruire
suppellettili e mobili, suonare strumenti musicali inusitati, lasciarsi andare
all’ozio della lettura e della scrittura sotto il sole, far
lavori di muratura, imbiancare e stuccare, giocare e studiare assieme ai
bambini e persino preparare marmellate
di zucca o cucire vestiti di lana. Quando questa espressività
creativa viene messa tutta assieme è proprio una bella festa…….
Coro Polifonico di Calcata, diretto dal maestro Pasquale Brandimarte
(0761-509642)
Banda Folkloristica
Laboratorio creativo
scolastico, coordinato dalla maestra Carla Di Cosimo (0761-587022)
Centro Culturale
Polivalente, presieduto dal maestro Leonello Sestili
(0761-587022)
Angela Marrone,
cantante, scultrice, pittrice, Via degli Americani, 32 (3389381156)
Claudio Pisani – foto di Calcata e altre varie (Via Cadorna, 4).
Tel. 0765-459296 ufficio
Pancho Garrison, mosaico ed altre
opere - Tel. 0761-588003
Peppino Litta, vino,
olive, verdura, nocciole, frutta di agricoltura
bioregionale.
Angela Del Monaco,
Piazza Roma - Collane in ceramica raku (0761-587620)
Massimo Bormioli – 2
sculture in legno – Via della Scuola, non ha telefono
Bianca Dones, albero cartapesta
legno ghiande, Via Garibaldi, 15
(0761-587860)
Paolo D’Arpini, libri, riviste e
racconto presentazione (0761-587200)
Stefano Panzarasa, canto
con i bambini, biscotti della Dea ed altro.
Ilaria Sadun, Via
Cadorna, scultura in vetro riciclato.
(0761-587784)
Edù Nofri, canto e djiritou ed una scultura in ceramica info@metamorphosi.net
Pietro Mastrandrea,
mobile in legno ad intarsio, piazza Roma (0761-587292)
Davide Colombo, artigianato su
cuoio, via Sinibaldi (3381234820)
Deborah Borghi, via della Scuola, creazione da appendere (0761-587070)
Fiorenza Cafà, un ritratto, via
Tripoli, 8 – (071-596066)
Angelo Santomauro, creazioni in metallo
e poesia (3389490369)
Giovanni Carpentieri,
fotografie artistiche, piazza Roma (g.carpentieri@tin.it)
Gianfranco Castelli,
mitologia ed allegoria, 1 disegno sulla brochure, 0761-588032)
Dario Notaro, sonoro e luci, via
Garibaldi, 6 – (3382057614)
Laura Antonelli,
partecipazione creativa
Stefano Zampieri, pittura su pannello,
Via Cavour 26 (szampieri1@alice.it)
Gemma Uyttendaele, una
teiera artistica, Via Tripoli (0761-588086)
Ade Peeters, via Tripoli, carta e plastica riciclata in oggetti ( vedi sopra)
Lidia Orecchio, via Cadorna, piano in
argilla e ciotola e foto. (0761-587338)
Ettore Brondolo,
artigiano e scultore, una
scultura. (3398247281)
Annamaria Capece
Minutolo, chimono
artistico, via Tripoli. 5 (0761-587132)
Delia Carnioli, sedie rivestite in
stoffa, via Tripoli, 5 – c/o Arsenico e
vecchi merletti.
Clara Magliocchetti, ceramica, scultura,
grafica ed aiuto creativo, via Garibaldi 13 (3398447578)
Pino Canali, via Fontana, allestimento e sala di lettura. (06-8184038)
Lucilla Ballerini, Via
Fontana, allestimento e sala di lettura.
Gabriella Corrias,
maschere in cuoio, via Garibaldi. (3393086928)
Laura De Luca, via Cadorna, un
quadro. (0761-587150)
Dario Rosimi, Via Cadorna, un quadro. info@calcatraz.com
Vincenzo Barbaro,
ceramica equosolidale,
via della Pietà, 17 (creperie)
Marijcke Van der
Maden, 3 figure
in cartapesta, via porta segreta. (0761-587855)
Riccardo Wilczek, 1
quadro, piazza Roma. (3491029215)
Sofia Minkova, via XIII Settembre, 11 –
quadro, sfilata, manifesto, (sofiaminkova@gmail.com)
Felix D’Arpini, istallazione
agricola e sciamanica. ( 0761-587811)
Paolo Marchetti, una
scultura, ed
un’opera ad memoriam di Antonio Di Falco (3336292131)
Franco Tonnarini, poesie
dialettali ed in lingua. Via Marconi, 17 - (3396608910)
Michi Uyttendaele, sampietrini dipinti,
Via della Scuola, 28 (3332438632)
Roberto Sigismondi, foto artistiche di
Calcata, Via Americani
Ferdinando Amendola,
scorcio di Calcata, pittura
ad olio 50x70
Mauro Tonnarini,
scultura piccola, Via G.
Marconi, 17
Enrico Abenavoli, un quadro ed
allestimento Stanza dei Ricordi, Via di Porta Segreta 10
Walter Maioli –
Ambientazione sonora, archeomusica
etrusca. www.soundcenter.it
Mauro Di Giovanni,
documentario sulle bellezze del Bacino del Treja.
Stanza dei Ricordi: come eravamo e come siamo, foto di autori vari e disegni di
Michela Machiavelli
I Sensi della
Terra – Camere e case per soggiornare a Calcata una o più notti.
isensidellaterra@calcata.info - Tel. 0761-587773
Gisa – Pernottamenti in
appartamentini – 3389296433 – 0761/587989
Graal – Via Garibaldi,
9 – Tortelli ai funghi porcini e tartufo nero pregiato. 0761/587666
Il Granarone – Via Porta
Segreta, 18 – Mostre, concerti, teatro, workshop.
0761/587855
Sala da Tè – Via
Tripoli, 10. 101 tipi di tè. 0761/588086
Carta Rivista – Via
Tripoli, 6. Creazioni con carta di
riviste e bottiglie in plastica.
Atelier dei Piccoli – Via Garibaldi, 15. Baby parking creativo. 0761/587860
Latteria Gatto Nero –
Via della Pietà, 13. Ambiente mattesco a
tradizionale. 0761/588015
Ristorante Piazzetta –
Piazzetta S. Giovanni, 47. Cucina
genuina e casereccia. 0761/588078
Casa di Bacco - Piazzetta S.
Giovanni, 35. Vini, oli e sfizierie.
3356335237
Pizzeria del Borgo - Via S. Giovanni,
12. Pizze rustiche paesane.
Arborea Maschere – Via Garibaldi, 12. Maschere in cuoio e pelletteria pregiata.
0761/587187
Fata del Borgo - Via Americani,
7. Arte culinaria, pasta fatta a mano,
simpatia. 0761/587719
L’Arcobaleno (ex Soffitta)
– Via Anguillara, 9. Sposalizio fra vecchio e nuovo. 0761/587954
Nontiscordardimé – Via
della Scuola, 3. Oggettistica per la
casa. 0761/587070
Beauty Bazar – Via
Anguillara, 5. Accessori femminili profumi e belletti.
Grotta dei Germogli –
Rupe S. Giovanni. Ass. Vivere Vivi.
Musica, mosaico, nouvelle cuisine italienne.
www. grottadeigermogli.org -
0761/588003
Cafè Kafir – Via
Garibaldi, 12. Antica caffetteria
calcatese. 3381725339
Ritratti d’arte – Via
della Scuola. Dalla tua foto il tuo ritratto. 0761/596066
Creperia equosolidale - Via della Pietà, 17.
Crepes con prodotti biologici.
3480832962
Clara Arte – Via
Garibaldi. Sculture, terracotta, bronzo, ceramica
artistica e grafica
claraarte@email.it - 3398447578
Fate e folletti – Via
Anguillara 1 – Piccoli ricordi vaporosi e colorati. 3471083443
Fontana Vecchia - Via Americani,
11. Specialità con formaggi e ricotta
casereccia. 0761/587339
Bar da Peppa e
Giovanni – Via Americani, 1. Panini caldi e freddi con verdure miste.
Trattoria Adolfino –
Piazza Roma, 13,. Strozzapreti cacio
e pepe e fettuccine al cinghiale.
0761/587998
Ristorante Tugurio – Via
Sinibaldi, 7. Specialità a
sorpresa. 0761/587388
C.R.C.S. Mansione dei
cavalieri, Via Forno di Corte, 3.
Prodotti tipici e biologici.
Circolo Vegetariano
VV.TT. – Organizza eventi, passeggiate, picnic, merende.
circolo.vegetariano@libero.it
- Tel. 0761-587200
Studio d’Arte Bormioli –
Via della Scuola. Sculture lignee a coltello.
Arsenico e Vecchi
Merletti – Via Tripoli, 5. Creazioni uniche e merletti d’epoca. 0761/587132
Metamorphosi - Via Cadorna (fuori porta). Arte in vetro riciclato e
grafica. 0761/587784
InArteCalcata – Via Cavour, 26.
Workshop, galleria
d’arte. 0761/587064
Da Zio Avelio – Via Circonvallazione 49 - Paese Nuovo. Alimenti e bevande.
Peppino agricoltore
bioregionale – Paese Nuovo. Verdure, vino nocciole, frutta. 0761/587135
Forno Di Giovenale – Via
Giovenale, 8 – Paese Nuovo. Dolci
tradizionali calcatesi.
Una città invisibile.
Calvino
conosciuta Calcata avrebbe forse aggiunta una pagina al suo libro,
un nome di città agli altri cinquantacinque di Diomira, Isadora, Berenice,
Raissa, Trude, Fillide... Purtroppo conosciuta o no che l’avesse, così
non
fu e fra le città legittimate all’esistenza Calcata non risulta.
Per me lettore attento delle città non è difficile sorprenderla nascosta tra
le altre - apparire e scomparire - tra Eusopia e Leonia delle quali copia l’
abito e l’incedere. Mi è capitato di recente di sentire, tra i muri dei suoi
vicoli sconnessi, la sua voce squillante di
bambina viziata.
Armilla, Zobeide od Ispazia, di cui spesso assume la pettinatura
e l’aspetto,
sono sue amiche e confidenti di innocenti segreti e -come Calcata-
sono ricche di segni e sassi e grotte. Certamente per la clandestina più
invisibile delle altre la vita è difficile, minacciata continuamente
d’essere smontata e trasferita altrove pezzo a pezzo:
comignoli, scale,
abbaini, bagni, cucine, tegole e divani, scatole di scarpe, barattoli,
coperte, ecc. Perciò gli abitanti la travestono con l’aspetto delle loro
città d’origine, così può capitare che Calcata si svegli Castelfranco,
Brindisi o New York.
In queste condizioni a Calcata nulla si compra o si vende salvo i sogni o le
menzogne, e non ci sono uffici tranne uno, quello poetico, dove del resto
non si fa poesia. Nell’aria della notte più gelida e nebbiosa, a volte, si può
ascoltare
(tendendo l’orecchio) un dolce flauto o un insistente tam
tam.. Io sto con
Calcata e, come gli altri, passo i miei giorni a pettinarla ed agghindarla e
la nascondo disegnando città finte, popolate di saltimbanchi, sognatori,
artisti ed ancora... ruffiani, papi ghignanti, megere e numi del cielo
che
possano servirle per celarsi, come in questo istante per esempio, dietro le
spalle di Pablo, là nel disegno del frontespizio, oppure travestita da punk,
nella città dei morti, in piedi, sulla sinistra naturalmente....
(Elio Rinaldi)
Un paesino di cui persino in India han parlato, che ha avuto momenti di grande fama in tutto il mondo in seguito alle iniziative qui
portate avanti. Ma la storia della Calcata che conosciamo, è relativamente
recente, l’inizio
risale agli anni ’60 in cui avvennero tre cose fondamentali:
1) fu costruita una
strada ed un viadotto che collega il borgo al resto del mondo;
2) Una spedizione archeologica
diretta dal Potter, studioso
inglese del territorio etrusco , rinvenne sulle tre colline di Narce,
Pizzopiede e Montelisanti un insediamento di 4 mila anni fa, di cui l’acrocoro
di Calcata era il centro sacrale;
3) Inizia il lento spopolamento ed
abbandono da parte della comunità originaria che si trasferisce in un paese
nuovo, appositamente costruito a monte del borgo.
Da quel momento il borgo viene lentamente “colonizzato” da cercatori di ogni
genere che convivono con i pochi paesani rimasti i quali non avendo altro
desiderio che “morire dov’erano nati” interloquiscono fortemente con i nuovi
venuti, trasmettendo loro un’importante eredità culturale. Ma cominciamo dall’isolamento di Calcata che
restò irraggiungibile, se non
a dorso di mulo od a piedi, per un periodo lunghissimo di tempo,
questo fatto contribuì alla conservazione della cultura originaria del luogo
che poi fu trasmessa dai vecchi calcatesi ai nuovi venuti. Infatti
quando all’inizio degli anni ‘70 arrivarono quei nuovi viandanti dello spirito
essi trovarono una tradizione intonsa basata su modi di vita e costumi Falisci.
Evidentemente
Calcata è stata scelta dal destino, dopo essersi resa invisibile per migliaia di anni, per manifestare il massimo della visibilità. Ed è
ciò che è avvenuto a partire dagli anni ’80 sino ad
oggi. Calcata è ormai un mito, come la magica Shangrilla sui monti del Tibet,
che appare e scompare a seconda di chi la cerca. Ed ora avviene,
inevitabilmente, che l'immagine di Calcata sia utilizzata per creare una
valvola di sfogo a questa società in declino.
Calcata è vista come il luogo della fantasia, della libera espressione,
dell'alternativo possibile….. C'è assolutamente
bisogno di questo messaggio rassicurante, come "ultima illusione" per
mantenere la fiducia della gente nel presente. Se non vi fossero degli spiragli
-come Calcata- di cui poter dire "ancora si può vivere liberamente in
questo mondo", la società non avrebbe più speranza....
(visti i tempi che corrono). Purtroppo questa immagine,
per essere funzionale al contesto sociale in cui viviamo, ha bisogno di molti
specchi che la rendano interessante. Così questo piccolo lumicino di cultura ed
intelligenza che veramente "è" Calcata, viene
magnificato e contorto da una moltitudine di specchi che ne riflettono le
diverse caratteristiche. Gli specchi sono tanti e pieni di
luminarie, il vero lume è uno solo e completamente nascosto dagli
specchi. Solo un messaggio pulito ed
onesto, teso a liberare la possibilità irradiativa della luce stessa, farà si che l'esperimento vissuto a Calcata possa manifestarsi
come indicazione di un percorso per “salvare” la specie umana, un tentativo
grandioso ma modesto, senza fanfare né riconoscimenti ufficiali, in cui il buon
esempio sia il col-legante sociale. Una
società dell'apprendimento evolutivo continuo.